Progetto Lingua facile

Progetto per l’accessibilità dei contenuti di mostre d’arte ad una utenza con disabilità intellettive, tramite l’adozione del linguaggio “easy to read”.

Gli ultimi decenni hanno visto l’affermazione di una sempre maggiore attenzione per questioni legate all’accessibilità del patrimonio culturale a persone affette da disabilità fisiche e psichiche. Al centro del dibattito, così come riportato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, il valore della cultura inteso come bene comune in un’ottica inclusiva per cui “tutta l’arte è per tutti” e la partecipazione culturale è motore del benessere individuale e dell’intera società.

Accanto alla rimozione degli ostacoli fisici dai luoghi di fruizione culturale, si sta affinando sempre più una sensibilità verso l’eliminazione di barriere anche linguistiche e cognitive a tale fruizione e verso lo sviluppo di strumenti dedicati all’avvicinamento di persone con disabilità intellettive.

Tra questi, spicca l’adozione della cosiddetta “lingua facile” per materiali e attività destinati ad agevolare potenziali fruitori con disabilità intellettive.
La lingua facile è una forma di comunicazione semplificata secondo principi, riconosciuti dalle principali istituzioni internazionali, che riguardano sia gli aspetti linguistici (grammatica, lessico, sintassi) sia il metodo di redazione dei materiali (che prevede la partecipazione diretta di soggetti disabili nel processo di redazione).

Alla luce di quanto detto, riteniamo che a chiunque debba  essere permesso di poter godere del piacere e della bellezza di un’opera d’arte: ciò sottolinea non solo l’accessibilità ai contenuti, ma anche il diritto trarre giovamento e beneficio dal puro divertimento e appagamento personale.

Ecco le modalità di sviluppo del progetto: 
• organizzazione di attività didattiche in lingua facile per pubblico affetto da disabilità intellettive.
• traduzione di materiali comunicativi esistenti (parti di siti web, opuscoli, mappe ecc.) in “lingua facile”;
• elaborazione di materiali comunicativi ad hoc per pubblico affetto da disabilità intellettiva:
• informazione scritta: opuscoli, depliant, didascalie;
• informazione web;
• informazione audio: versione in lingua facile di eventuali supporti audio (audioguide ecc.)
• informazione video: video con descrizioni in lingua facile

La nostra prima realizzazione è stata la Guida in Lingua Facile per la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino Alto Adige: Tutti dentro. Sono la Soprintendenza e ti spiego quello che faccio presentata al pubblico in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2021.

L’iniziativa avviata in occasione delle GEP 2021 è proseguita nel corso delle GEP 2022 ed è approdata ad un percorso, progettato e costruito dal Servizio educativo della Soprintendenza archivistica e bibliografica Veneto e Trentino Alto Adige in collaborazione con Diaforia con l’obiettivo di sviluppare percorsi di accesso al patrimonio culturale e, in particolare, archivistico e bibliografico, in modo da declinare inclusivamente la fruizione del Patrimonio culturale, a partire dall’azione di tutela, personalizzando le opportunità di accesso in coerenza con i profili di funzionamento delle persone con bisogni educativi speciali, per generare apprendimento e sviluppo sociale.

Il 29 novembre 2022 il personale della Soprintendenza, i volontari di Diaforia e il personale e gli utenti del Centro Diurno S. Alvise di Venezia hanno condotto un’attività sperimentale nei luoghi di Tintoretto, sperimentando un approccio emozionale ai documenti d’archivio conservati nella Chiesa della Madonna dell’Orto. L’ attività è stata condotta in lingua facile.

Il progetto, qui al primo atto, intende proseguire con la formazione di un gruppo di “mediatori culturali” progressivamente individuati tra gli ospiti stessi del Centro Diurno di S. Alvise, che guideranno, a seguire, piccoli gruppi di loro familiari e altri utentiutenti del Centro alla scoperta di Tintoretto e della Chiesa della Madonna dell’Orto, accompagnati e sostenuti dagli operatori di Diaforia e dal personale della Soprintendenza.

L’ attività è seguita da Caterina Castellani.