Beatrice Alemagna, “Nel paese delle pulcette”, Phaidon, 2009

In occasione del compleanno della pulcetta grassa tutte le pulcette che abitano in un materasso vengono invitate nel buco grande al centro del materasso: sarà la prima volta che si incontrano. Tutto è pronto per la festa, ma quando Pulcetta apre la porta ai suoi invitati con grande sorpresa  si accorge che le altre pulcette sono diversissime da lei: una è magra, l’altra è gialla, l’altra ha delle gambe lunghissime, una è di mille colori etc. Tutte sono sorprese e si chiedono a vicenda la ragione della diversità, fino a che la festeggiata con grande candore mette fine alla discussione: «sono nata così!». E anche le altre sono nate esattamente così, tutte diverse e tutte pulcette. Non resta che fare amicizia e ballarci su!

L’autrice introduce elementi interessanti. Innanzitutto c’è la rappresentazione della normale reazione davanti all’altro: la sorpresa, a volte lo sgomento,  sentimenti normali che non devono essere censurati. Poi c’è l’idea che non è che ognuno è diverso perché è capace di fare bene qualcosa, non è necessario, la diversità c’è alla nascita e rende unici e bellissimi.