E’ il racconto dei rapporti di un padre con il figlio disabile. Guidando il figlio dalla nascita fino all’adolescenza attraverso le difficoltà della vita, il padre apprende dal giovane l’arte di vivere non per essere “normali”, ma solo se stessi.
Attorno ai due protagonisti si muove una piccola folla di personaggi che incarnano le diverse reazioni di fronte all’ handicap: impreparazione e cinismo, imbarazzo e stupidità, amore e solidarietà. Perchè i bambini disabili “nascono due volte”: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è affidata all’amore e all’intelligenza degli altri.
Rinunciando ad ogni tentazione patetica e autoconsolatoria, Giuseppe Pontiggia ci regala un romanzo innovativo, ricco di vitalità e di emozioni, capace di affrontare con lucidità un tema che riguarda la condizione dell’uomo.